1891 – 1894
Il Palazzo della Cassa di Risparmio, situato a Trieste in Via della Cassa di Risparmio n. 10 e con facciate che si estendono anche su Via Genova e Via Giuseppe Mazzini, è un’opera che trascende la sua funzione di sede bancaria, elevandosi a vero e proprio manifesto dell’architettura di fine Ottocento. Progettato tra il 1891 e il 1894 dal celebre architetto Enrico Nordio, l’edificio rappresenta una magistrale sintesi dello stile eclettico, in cui elementi del Neorinascimento e del Neobarocco si fondono con sapienza, creando un’immagine di solida eleganza e imponenza. La sua importanza storica e artistica è sancita anche dal vincolo di tutela che lo riconosce come bene culturale, secondo la legge n. 1089/1939. La facciata, concepita per comunicare stabilità e prestigio, si articola su tre livelli: un robusto basamento bugnato, un piano nobile caratterizzato da elaborate aperture ad arco e un attico che conclude la composizione con un’imponente cornice.
L’attenzione di Nordio per i dettagli si manifesta in ogni elemento decorativo, esaltando i principi di simmetria e proporzione che guidano l’intera composizione. Le finestre, incorniciate da lesene e frontoni, mostrano una ricca varietà di decorazioni scultoree che attingono al repertorio figurativo del Rinascimento italiano. Il grande portale d’ingresso, cuore simbolico dell’edificio, è un trionfo di armonia formale. Particolarmente intrigante è la scultura di un’ape che l’architetto ha inserito nella decorazione. Questo insetto, simbolo di operosità e laboriosità, rimanda direttamente al concetto di risparmio e alla natura previdente della Cassa, trasformando un semplice ornamento in un simbolo profondo che lega l’architettura all’etica dell’istituzione.
Per la realizzazione di quest’opera, che doveva rappresentare la solidità e la longevità dell’istituto, fu impiegato il Marmo di Aurisina. Secondo le fonti interne dell’archivio della Cava Romana, per questa struttura furono utilizzate oltre 9000 tonnellate di marmo di Aurisina. Questo dato impressionante sottolinea l’importanza del materiale, impiegato sia per la costruzione vera e propria che per le parti decorative interne ed esterne dell’edificio. La sua presenza è un sottile ma essenziale richiamo alla solidità dell’istituzione e alla tradizione lapidea del territorio. Il palazzo si configura così come un’opera esemplare in cui l’ambizione architettonica, la ricerca di un linguaggio stilistico ricco di significato e la scelta di un materiale di altissima qualità si fondono in una sintesi perfetta, lasciando un’eredità di grande valore storico e artistico.