1900
Il Ponte di Schönbrunn, la cui edificazione risale al 1900, si inserisce nel contesto delle grandi opere di modernizzazione e riassetto urbanistico che interessarono il vasto complesso della Reggia di Schönbrunn e l’intera area circostante. All’epoca, l’Impero austro-ungarico era impegnato in un’intensa attività edilizia, volta non solo alla funzionalità ma anche all’esaltazione del prestigio imperiale. Questa costruzione, che rimpiazzò un ponte più antico, fu progettata per collegare in modo imponente e funzionale i quartieri circostanti, formando un accesso d’onore al castello.
Per la sua costruzione, la Cava Romana fornì oltre 4.500 tonnellate di Marmo di Aurisina, a testimonianza del prestigio e della qualità superiore di questo materiale lapideo. L’impiego del Marmo di Aurisina si estese non solo alla mera funzione strutturale ma fu utilizzato per conferire al ponte una finitura di raffinata eleganza. Le sue eccezionali proprietà di compattezza e resistenza all’usura si rivelarono ideali per un’opera destinata a sopportare il traffico e gli agenti atmosferici, garantendone la longevità e la bellezza inalterata nel tempo. Le decorazioni e i parapetti vennero realizzati in questo pregiato marmo, conferendo al ponte un’aura di maestosità che lo rendeva un tutt’uno con l’ambiente circostante.
Tuttavia, l’evoluzione delle esigenze di traffico e le successive trasformazioni urbane hanno reso necessaria la demolizione della struttura storica e la sua successiva ricostruzione. Il Ponte di Schönbrunn del 1900, pur non esistendo più nella sua forma originaria, rimane un significativo esempio dell’impiego del Marmo di Aurisina nelle grandi opere civili e imperiali, a testimonianza della sua eccellenza e del suo ruolo nell’architettura monumentale dell’epoca.