1888
Il Museo Francisco-Carolinum di Linz, in Austria, è un esempio notevole di architettura storicista, la cui costruzione si concluse nel 1888 su progetto dell’architetto Bruno Schmitz e Otto von Els di Düsseldorf. L’edificio, concepito per accogliere le collezioni del museo provinciale, fu inaugurato nel 1895 dall’Imperatore Franz Joseph I e si distingue per il suo stile neorinascimentale, che conferisce all’intera struttura un aspetto imponente e autorevole, tipico di quel periodo storico.

La scelta di adottare lo stile neorinascimentale fu un atto carico di significato che andava oltre la semplice preferenza estetica. L’architettura storicista, che trasse grande ispirazione dal Rinascimento italiano, era in voga nel XIX secolo per la sua capacità di conferire dignità e autorevolezza alle nuove istituzioni civiche, attingendo a uno stile che simboleggiava un’età d’oro di creatività e razionalità. In un’epoca di profonde trasformazioni, con l’Impero austro-ungarico che cercava di consolidare la propria identità, il richiamo al Rinascimento italiano non era casuale. Questo stile era considerato un simbolo di civiltà, conoscenza e potere, qualità che si volevano attribuire anche all’Impero. Le città italiane come Venezia, Firenze e Milano, grazie al commercio e ai viaggi, avevano infatti attratto mercanti e viaggiatori da tutta Europa, diffondendo le idee rinascimentali. Questa circolazione di modelli architettonici tra il centro Europa e l’Adriatico orientale era un fenomeno consolidato, che aveva creato un “mercato architettonico fluttuante e flessibile”.

La scelta del Marmo di Aurisina, fornito dalla Cava Romana, si inseriva perfettamente in questa visione. Conosciuto per la sua qualità, durabilità e tessitura unica, il marmo contribuiva ad elevare la monumentalità del museo. L’impiego del Marmo di Aurisina nelle scalinate interne e nel fregio esterno non era solo una scelta di lusso, ma una dichiarazione programmatica: l’edificio doveva non solo apparire ma essere solido e duraturo, un’opera destinata a resistere al tempo, proprio come l’ideale rinascimentale a cui si ispirava.
In questo modo, il Francisco-Carolinum di Linz non era solo un contenitore di reperti, ma un’opera d’arte a sé stante che, attraverso il suo stile e la scelta dei materiali, raccontava una storia di legami culturali e di aspirazioni intellettuali, unendo idealmente la tradizione storica della Carinzia con la grandezza del Rinascimento italiano.
 
						    	     
						    	    