I sec. d.C.
L’Arco di Riccardo rappresenta uno dei monumenti superstiti più significativi della Tergeste romana e un caso di studio esemplare nell’evoluzione dell’interpretazione archeologica del complesso cittadino del I secolo d.C. Sebbene una radicata tradizione storiografica, basata su studi ottocenteschi, lo abbia a lungo identificato quale porta urbica della cinta muraria di età augustea, le indagini critiche più recenti hanno condotto a una profonda revisione di tale inquadramento. L’analisi stilistica comparata degli elementi architettonici e decorativi, in particolare dei capitelli corinzi e del fregio vegetale del sottarco, ha infatti rivelato stringenti analogie con la produzione artistica di età flavia, collocandone la costruzione nella seconda metà del I secolo d.C. posticipandolo di circa cent’anni rispetto all’edificazione delle mura di Età Augustea.
Tale posticipazione cronologica implica una radicale riconsiderazione della sua funzione originaria. Venuta quindi meno l’ipotesi di un suo ruolo difensivo, l’arco è più plausibile possa essere interpretato come un propileo, un ingresso monumentale eretto quando la città si era ormai già sviluppata oltre le mura del primo impianto. La sua funzione era, quindi, eminentemente simbolica e celebrativa, e lo destinava a segnare l’accesso solenne alla principale area sacra urbana, localizzata sul colle di San Giusto, verosimilmente ad un santuario, forse quello della Magna Mater. La struttura, interamente in Pietra di Aurisina, testimonia quindi non una necessità militare, ma un progetto di monumentalizzazione che rifletteva lo status e la prosperità raggiunti dalla colonia in epoca imperiale. Anche la sua denominazione corrente trova la spiegazione più plausibile non in figure posteriori, ma in una corruzione linguistica del termine latino “Cardo”, indicando la sua probabile pertinenza all’asse viario principale della città, motivo per cui forse era stata erroneamente ipotizzata la sua funzione di porta. La lettura moderna che lo vede invece sotto diversa luce, sostenuta con forza da studi specialistici come quelli di Franca Maselli Scotti e pienamente recepita dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, restituisce all’Arco di Riccardo il suo corretto valore di propileo, anche alla luce dell’assenza di residui murari sui fianchi ponendo questo monumento in Pietra di Aurisina come uno degli elementi chiave per la comprensione dell’urbanistica e della vita pubblica della Tergeste romana.
FONTI
https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/trieste-tergeste-arco-di-riccardo-eta-flavia/
http://www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2015-337.pdf
https://www.gsat.it/wp-content/uploads/2020/09/tergeste_romana_guida_breve_al_lapidario_tergestino.pdf (Pagina 5, menziona l’evoluzione dell’area sacra)
https://www.beniculturali.it/luogo/area-archeologica-del-foro-romano-di-trieste
https://www.youtube.com/watch?v=zJm2w9J92_E (Intervento di F. Maselli Scotti)
https://www.trieste-di-ieri-e-di-oggi.it/le-origini-del-nome-arco-di-riccardo.html
https://www.turismofvg.it/arco-di-riccardo