Le nostre cave

Cava Romana Aurisina

«…il limite della grandezza dei blocchi estraibili ad Aurisina è dato solo dalla forza degli impianti di sollevamento; per esprimermi con un esempio drastico dirò, che se si potesse disporre di gru ultrapotenti e se ciò avesse un’utilità qualunque, si potrebbe estrarre una casa monolitica, fondamenta e tetto compresi.»

(Ambrosi C. – Sonzogno G., “La Cava Romana – Marmi e pietre del Carso e dell’Istria”, Trieste, 1962, pp. 13-14)

Cominciata nel I° secolo a.C. ai tempi della Roma Imperiale e fiorita durante l’Impero Austro-Ungarico, l’estrazione del marmo di Aurisina affonda le sue radici in oltre duemila anni di storia arrivando fino ai giorni nostri. In epoca contemporanea, i materiali estratti dalle nostre cave di Aurisina vengono sempre più apprezzati in Italia, Europa e nel mondo trovando applicazione in progetti residenziali, commerciali e pubblici a livello internazionale.

Ai giorni nostri, sono due le cave dove viene effettuata l’escavazione del marmo di Aurisina: da un lato il “bacino 1”, da cui caviamo le selezioni caratterizzate da una presenza di fossili più grandi quali l’Aurisina Fioritello, l’Aurisina Fiorita e l’Aurisina Lumachella. Dall’altro, il “bacino 2”, ovvero la “Cava Romana”, dove estraiamo le varianti di grana più fine come l’Aurisina Granitello.