1927
Il Faro della Vittoria, icona monumentale che domina il golfo di Trieste, rappresenta una delle opere più significative dell’architetto Arduino Berlam. In questa imponente struttura, alta 68 metri, il Marmo di Aurisina proveniente dalla Cava Romana svolge un ruolo tanto fondamentale quanto prestigioso, agendo come cardine strutturale e simbolico dell’intero edificio. Sebbene il fusto in pietra si innalzi per 56 metri, è nel possente basamento e nell’anima interna, realizzati interamente in Marmo di Aurisina, che risiede la vera forza del faro. Questa scelta materica non fu casuale, ma dettata dalla necessità di ancorare saldamente al suolo una struttura di tale mole, garantendole stabilità e imperitura durabilità. La stessa pietra di alta qualità è stata impiegata per la pavimentazione del piazzale retrostante, creando una continuità estetica che accoglie il visitatore e sottolinea la solennità del luogo.
L’approccio progettuale di Berlam, che affida al Marmo di Aurisina il compito di elemento fondante, stabilisce un interessante parallelismo con un’altra celebre architettura triestina: il Castello di Miramare. Anche nel castello asburgico, infatti, il basamento e il piano più basso furono realizzati con il medesimo pregiato materiale. In entrambi i casi, l’uso del Marmo di Aurisina alla base non solo fornisce una fondazione solida e resistente, ma crea anche una magnifica fusione visiva con i materiali impiegati nei livelli superiori. A Miramare come nel Faro, questa pietra compatta e resistente funge da nobile “piede” che connette l’edificio alla terra, permettendo alle architetture sovrastanti di svilupparsi con slancio e leggerezza. Berlam, dunque, reinterpreta una lezione già consolidata nel grande patrimonio architettonico locale, dimostrando come il Marmo di Aurisina sia il materiale d’elezione per conferire alle opere non solo bellezza e prestigio, ma anche quella forza strutturale indispensabile per sfidare il tempo.
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