1930
Nel quadro delle grandi opere di rappresentanza dello Stato italiano, il Palazzo della Prefettura di Fiume si distingue come una delle più potenti e significative espressioni architettoniche. L’edificio, concepito per essere il fulcro del potere governativo e un simbolo indelebile della presenza italiana sulla costa adriatica, doveva comunicare un senso di autorità, modernità e perennità. Per tradurre in forma costruita questa complessa visione, l’architetto triestino Umberto Nordio si affidò a un unico, grandioso materiale: il Marmo di Aurisina.
La realizzazione del palazzo, sviluppata nel corso degli anni Trenta, rappresentò un’impresa costruttiva di eccezionale portata. Il progetto di Nordio, aderente a un linguaggio monumentale che fondeva la purezza del razionalismo con la solennità di una rinnovata classicità, richiedeva un materiale che potesse definire ampie e perfette superfici, conferendo all’edificio un carattere monolitico. La Cava Romana rispose a questa esigenza con una fornitura imponente: oltre 9000 tonnellate di Marmo di Aurisina.
Questa enorme quantità di materiale non fu destinata a un semplice rivestimento decorativo, ma divenne la sostanza stessa dell’architettura. Le vaste facciate del palazzo sono interamente dominate dalla presenza del Marmo di Aurisina, le cui lastre scandiscono i volumi con un ritmo severo e maestoso. La scelta di un unico materiale per l’intera superficie esterna fu una decisione radicale, volta a esaltare la purezza geometrica del disegno di Nordio e a conferire all’edificio un’immagine di forza inattaccabile. La qualità intrinseca del marmo, la sua compattezza e la sua capacità di resistere agli agenti atmosferici erano garanzia di quella durevolezza che il messaggio politico dell’opera esigeva.
Il Palazzo della Prefettura di Fiume rimane quindi una testimonianza superba di come l’ideologia di un’epoca e la visione di un architetto abbiano trovato perfetta espressione attraverso la scelta di un materiale. Le oltre 9000 tonnellate di Marmo di Aurisina non sono solo un dato tecnico, ma l’elemento che ha permesso a un’idea di potere di farsi architettura eterna.
