1926 – 1928
L’Edicola Goldfinger, situata nel Cimitero Monumentale di Milano, rappresenta un notevole esempio di architettura funeraria moderna, in cui la scelta del materiale è intrinsecamente legata al concetto di eternità e memoria. L’opera, progettata dall’architetto Luigi Perrone di San Martino e realizzata tra il 1926 e il 1928, si distingue per la sua severità classica e l’impiego di una scultura di Giannino Castiglioni che ne arricchisce il portale in bronzo.
La costruzione dell’edicola è notevole per la sua tecnica, essendo stata realizzata interamente con masselli di pietra. L’utilizzo di blocchi monolitici conferisce alla struttura una solidità e una monumentalità che la distinguono, sottolineando il desiderio di un’opera che resistesse al tempo. Da fonte interna della cava romana, si attesta che il materiale impiegato per l’intera costruzione fu il Marmo di Aurisina. Questa scelta non fu casuale, in quanto la durabilità, l’eccezionale omogeneità e la resistenza di questo marmo lo resero il materiale ideale per un’opera destinata a perdurare. La sobrietà e l’imponenza dell’edicola rispecchiano una concezione architettonica in cui la forma e il materiale si fondono per esprimere un profondo senso di solennità, rendendo l’Edicola Goldfinger un capolavoro di architettura funeraria e un’importante testimonianza della qualità del Marmo di Aurisina nel contesto milanese dell’epoca.