1926 – 1929
Il Duomo di Sant’Ambrogio a Monfalcone non è soltanto il principale luogo di culto della città, ma anche il simbolo stesso della sua rinascita. L’edificio odierno sorge infatti sulle ceneri della precedente chiesa, distrutta durante i bombardamenti della Grande Guerra, e rappresenta la volontà di una comunità di ricostruire la propria identità partendo dal suo cuore spirituale. Per un’opera di tale valore simbolico, la scelta del materiale costruttivo fu un atto fondamentale, destinato a comunicare un messaggio di forza, fede e perennità. La scelta non poteva che ricadere sulla pietra più nobile e resistente del territorio: la Pietra di Aurisina.
Il progetto per il nuovo duomo, affidato all’architetto Gino Benigni e realizzato a partire dal 1926, si ispira a uno stile neoromanico arricchito da influenze bizantine e paleocristiane. Questa scelta stilistica mirava a radicare il nuovo edificio in una tradizione architettonica antica e solida, quasi a voler creare un legame indissolubile con le origini della fede cristiana in terra italiana. Per tradurre in forma costruita questa visione, che richiedeva volumi potenti e una materia sincera e austera, la Pietra di Aurisina si rivelò il materiale ideale.
Proveniente dalla Cava Romana, la pietra è la protagonista assoluta dell’architettura del duomo. Essa definisce la maestosa facciata, scandita da arcate e da un grande rosone, e costituisce gli elementi portanti e decorativi che caratterizzano l’intero edificio, come colonne, capitelli e portali. La qualità della Pietra di Aurisina, con la sua grana compatta e il suo caldo colore, permise a Benigni di evocare la potenza e la sobrietà dell’architettura romanica, creando un edificio che appare al tempo stesso moderno nella sua concezione e antico nella sua anima.
Consacrato nel 1929, il Duomo di Sant’Ambrogio rimane una testimonianza eccezionale della capacità di una città di risorgere. È un’opera in cui la visione dell’architetto e la resilienza di una comunità hanno trovato perfetta espressione nella solidità della Pietra di Aurisina, un materiale scelto non solo per costruire, ma per testimoniare nei secoli la volontà di non dimenticare e di ricominciare.
