1928 – 1938
Il Mausoleo di Oslavia si configura come una delle più imponenti e significative architetture commemorative realizzate in Italia nel XX secolo, un’opera la cui funzione trascende il mero dato edilizio per farsi custode della memoria collettiva. La sua stessa concezione materiale, interamente affidata alla Pietra di Aurisina, è il primo e fondamentale atto progettuale che ne dichiara l’intento di perennità.
Il complesso iter che portò alla sua edificazione ebbe inizio nel 1928, con una prima visione monumentale concepita dall’architetto Max Fabiani. Sebbene il progetto fu in seguito portato a compimento da un’altra mano, l’impostazione concettuale e, soprattutto, la scelta materica rimasero un punto fermo. Elemento di continuità fu infatti l’impiego del marmo proveniente dai bacini della Cava Romana di Aurisina, una decisione che garantì all’opera una coerenza formale e strutturale assoluta, assicurata dalla maestria da una delle aziende oggi confluite nella Cava Romana.
Stilisticamente, il monumento appartiene a un filone di monumentalismo epurato da eccessi decorativi, dove la forza espressiva è affidata alla purezza dei volumi geometrici e alla tettonica della costruzione. La composizione planimetrica si articola attorno a un possente mastio centrale, fulcro visivo e simbolico dell’intero complesso. Da esso si sviluppano tre gironi concentrici sotterranei, un richiamo architettonico alla sacralità del percorso del visitatore. Questi ambulacri circolari non sono semplici corridoi, ma spazi funzionali che accolgono le spoglie dei soldati caduti per l’Italia. Il percorso culmina nella cripta centrale, ipogeo e cuore del sacrario, destinata ai decorati al Valor Militare.
L’architettura del Mausoleo è, in definitiva, interamente concepita per comunicare il tema del sacrificio. Il graduale sprofondare nella collina è un’immersione progressiva in uno spazio sacro, un’elaborazione architettonica del concetto di rispetto per i caduti. In quest’opera, la forma e la funzione trovano una sintesi perfetta nella materia: la Pietra di Aurisina, con la sua solidità e la sua durevolezza, non è un semplice rivestimento, ma, nella sua versatilità, riveste in questo caso l’essenza stessa di un monumento costruito per rendere eterna la memoria del valore.
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