1931
Nel tessuto urbano di Alessandria, la costruzione del Palazzo della Cassa di Risparmio ed Esattoria, inaugurato nel 1931, rappresentò un’importante affermazione di prestigio istituzionale e di adesione ai moderni canoni architettonici. L’edificio, destinato a ospitare due funzioni cruciali per la vita economica della città, doveva comunicare un’immagine di solidità, fiducia e autorevolezza.
Il progetto fu affidato a Giovanni Muzio, figura di spicco dell’architettura italiana e uno dei massimi esponenti a livello nazionale del movimento del “Novecento”, la cui visione mirava a fondere il monumentalismo di ispirazione classica con un rigore formale tipicamente moderno. In questo programma, il marmo di Aurisina divenne il materiale d’elezione per tradurre in forma costruita i valori fondanti dell’opera. La fornitura, proveniente direttamente dalla Cava Romana, fu un elemento determinante per definire il carattere dell’edificio: la pietra non fu impiegata come un semplice rivestimento, ma come l’elemento costitutivo che conferisce all’architettura la sua gravitas e il suo rigore.
Le facciate del palazzo sono interamente dominate dalla presenza del Marmo di Aurisina, le cui superfici compatte e luminose scandiscono i volumi con una regolarità che trasmette un senso di ordine e stabilità, in piena coerenza con lo stile di Muzio. La qualità del materiale permise di realizzare dettagli architettonici di grande pregio, come cornici, portali e basamenti, con una precisione che esalta la purezza delle linee e la solennità dell’insieme. Anche negli spazi interni di rappresentanza, la pietra fu utilizzata per creare un ambiente austero e prestigioso, consono alla funzione di un’istituzione finanziaria di primaria importanza.
Il Palazzo della Cassa di Risparmio ed Esattoria di Alessandria rimane quindi una significativa testimonianza dell’architettura di Giovanni Muzio e di come, nelle grandi opere pubbliche degli anni Trenta, la scelta di un materiale di alta qualità come la Pietra di Aurisina fosse un atto progettuale fondamentale, indispensabile per conferire all’architettura quel carattere di perennità e di autorevolezza richiesto dalla committenza.
