1930
Il Tempio Votivo del Lido di Venezia, che funge anche da Sacrario Militare, è una delle più imponenti e significative opere di architettura monumentale realizzate in Italia nel primo dopoguerra. Il progetto, nato dalla visione dell’architetto Giuseppe Torres e portato a compimento con il contributo fondamentale dell’ingegnere Vittorio Umberto Fantucci per la direzione lavori, fu ultimato attorno al 1930. L’edificio si erge come un solenne custode della memoria dei Caduti, un landmark visivo e simbolico che dialoga con la laguna. Per un’opera di tale portata, destinata a comunicare i valori di perennità e sacrificio, la scelta del materiale costruttivo fu un atto progettuale fondamentale, e la decisione ricadde sulla Pietra di Aurisina.
La Cava Romana fornì per questa eccezionale impresa oltre 6000 tonnellate di Pietra di Aurisina. Ciò che rende questo edificio un caso di studio di straordinario interesse non è solo l’enorme quantità di materiale impiegato, ma la metodologia costruttiva adottata: il tempio è stato infatti realizzato interamente “a massello”. Questa tecnica, che prevede l’uso di blocchi di pietra pieni con funzione strutturale e non come semplice rivestimento, conferisce all’edificio una solidità e una compattezza assolute, trasformandolo in una vera e propria scultura monolitica. La scelta del “massello” fu una dimostrazione di alta perizia costruttiva e un tributo alla qualità intrinseca del materiale, capace di sostenere e dare forma a un’architettura di tale mole.
Il Marmo di Aurisina non definisce solo la struttura, ma anche l’apparato decorativo. Sia all’esterno, dove scandisce i potenti volumi e le superfici severe dell’edificio, sia all’interno, dove riveste gli spazi sacri, il materiale è protagonista. La sua grana fine e la sua luminosità contribuiscono a creare un’atmosfera di austera magnificenza, perfettamente consona alla duplice funzione di luogo di culto e di sacrario.
Il Tempio Votivo del Lido si afferma quindi come un capolavoro in cui la visione architettonica e la materia raggiungono una sintesi perfetta. È la testimonianza tangibile di come il Marmo di Aurisina, grazie alla sua qualità e alla sua versatilità, sia stato il materiale d’elezione per le grandi opere monumentali del Novecento, capace di tradurre in forma costruita i più alti ideali civili e spirituali.
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