1924 – 1929
Dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, sorse in tutta Europa e nel mondo una vasta opera di commemorazione per onorare i milioni di caduti. In questo processo di elaborazione del lutto e di edificazione della memoria, il prestigio e la durabilità della Pietra di Aurisina varcarono i confini nazionali per contribuire a monumenti solenni dedicati ai soldati del Commonwealth Britannico, in particolare ai valorosi combattenti dell’ANZAC (Australian and New Zealand Army Corps).
Questo legame tra la pietra del Carso e la memoria dei caduti Alleati ebbe inizio in uno dei luoghi più sacri e tragici della Grande Guerra: la penisola di Gallipoli, in Turchia. Tra il 1924 e il 1926, la Cava Romana partecipò alla realizzazione di opere commemorative sullo stretto dei Dardanelli, monumenti destinati a onorare i soldati britannici e del Commonwealth che lì persero la vita. L’impiego della Pietra di Aurisina in un contesto così carico di significato testimonia il riconoscimento internazionale delle sue qualità, ritenuta l’unica materia in grado di esprimere la perennità del ricordo.
Dalle sponde del Mediterraneo, questo impegno si estese al cuore del Fronte Occidentale. A Le Quesnoy, in Francia, la Pietra di Aurisina fu nuovamente scelta per il New Zealander Memorial, un monumento eretto negli anni Venti per celebrare i soldati neozelandesi che combatterono e morirono in Europa. L’uso della stessa nobile pietra in teatri di guerra così diversi creò un filo conduttore materico, unendo idealmente il sacrificio dei combattenti.
Questo legame raggiunse infine il suo punto più lontano e simbolico nel 1928, con una fornitura destinata alla nazione stessa dei soldati ANZAC. Sebbene la documentazione d’archivio non specifichi la sua esatta collocazione, una commessa di Pietra di Aurisina giunse fino in Nuova Zelanda per un’opera all’interno del complesso del Monumento Nazionale all’Eroe di Wellington. Questo piccolo ma significativo contributo in una terra così remota chiude un cerchio di memoria e di rispetto.
Questo filo di pietra, teso attraverso i continenti e i decenni, ha trovato una sua eco e una sua conferma in tempi recentissimi. In occasione del grande progetto di rifacimento dell’Anzac War Memorial di Sydney, completato pochi anni or sono, lo studio d’architettura Johnson Pilton Walker ha scelto di utilizzare nuovamente il Marmo di Aurisina. Consapevoli del profondo legame storico che univa questo materiale ai sacrifici dei soldati dell’ANZAC, i progettisti hanno inteso questa scelta non solo come un tributo alla qualità, ma come un atto di coerenza filologica, creando un ponte materico che collega il nuovo monumento ai memoriali storici di Gallipoli e del Fronte Occidentale, in un omaggio che attraversa un secolo di storia.
