1974
La sede direzionale dell’IBM a Segrate, progettata da Marco Zanuso e Richard Sapper e completata nel 1974, è considerata una delle opere più significative dell’architettura italiana del secondo dopoguerra. L’edificio si presenta come una “megastruttura” high-tech, un sistema complesso e flessibile basato sulla modularità e sull’esposizione della sua logica costruttiva. In un’architettura così fortemente caratterizzata dall’acciaio, dal vetro e da pannelli metallici, la scelta di impiegare un materiale naturale e di antica tradizione come la Pietra di Aurisina rappresenta un atto progettuale di eccezionale raffinatezza e complessità concettuale.
La visione di Zanuso era quella di creare un’architettura che fosse un sistema aperto, un organismo in grado di evolversi. La struttura esterna in acciaio e le cellule abitative prefabbricate esprimono questo principio di industrializzazione e flessibilità. Tuttavia, per ancorare questa macchina tecnologica al suolo e per conferire un senso di permanenza e di nobiltà agli spazi comuni, l’architetto si è rivolto a un materiale primordiale e solido. La Pietra di Aurisina non viene utilizzata come rivestimento decorativo, ma come elemento fondante, un basamento materico su cui poggia l’intera composizione.
Questo materiale lapideo è stato impiegato per le vaste pavimentazioni delle piazze esterne e dei percorsi che definiscono il “piano terra” del complesso, nonché per le pavimentazioni degli ampi atri interni. Si crea così un dialogo potente tra la naturalità e la solidità della pietra carsica e la leggerezza tecnologica della struttura metallica che essa sostiene. La superficie della Pietra di Aurisina offre una base tattile e durevole, un piano orizzontale che connette l’edificio al paesaggio e conferisce una scala umana a un’architettura di immense dimensioni.
La sede IBM di Zanuso rimane quindi una lezione magistrale sulla sintesi dialettica tra opposti: tra natura e artificio, tra permanenza e flessibilità, tra la terra e la macchina. La presenza della Pietra di Aurisina non è una concessione alla tradizione, ma una scelta consapevole che dimostra la capacità del materiale di fornire una base solenne e atemporale anche per le più avanzate e sperimentali visioni dell’architettura moderna.
L’eccezionale valore storico dell’opera è stato ufficialmente riconosciuto con l’apposizione di un vincolo di tutela, un atto che ne ha garantito la conservazione e ha aperto la strada a un prestigioso futuro. Oggi, l’edificio è al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione, destinato a trasformarlo in un moderno campus per uffici multi-aziendale denominato “Welcome”. Il nuovo intervento, affidato al celebre studio giapponese Kengo Kuma & Associates, conferma la vitalità del progetto originario, la cui solida base in Pietra di Aurisina si prepara ad accogliere una nuova generazione di innovazione.