1919 – 1921
Situato in Piazza San Sepolcro, l’edificio quattrocentesco di Palazzo Castani assunse un ruolo di primaria importanza storica quando fu designato come prima sede nazionale del Partito Fascista. Tale funzione rese necessario un significativo intervento di ristrutturazione per adeguare la struttura nobiliare preesistente a un ruolo di alta rappresentanza. Il progetto fu affidato a uno dei principali architetti milanesi dell’epoca, Piero Portaluppi, il quale concepì una riorganizzazione degli spazi interni il cui fulcro divenne il nuovo scalone d’onore.
L’intervento di Portaluppi si distinse per la sua capacità di inserire un linguaggio architettonico moderno e monumentale all’interno del contesto storico. Anziché operare per imitazione, l’architetto scelse la via del dialogo e del contrasto tra epoche diverse. In questa visione, la scelta del materiale per lo scalone fu un atto progettuale determinante. Fu selezionata la Pietra di Aurisina, fornita dalla Cava Romana, un materiale che offriva la perfetta sintesi di versatilità e prestigio: la sua notevole lavorabilità permetteva la creazione di forme moderne e nette, mentre la sua intrinseca nobiltà era ideale per un’opera di tale importanza simbolica.
L’impiego della Pietra di Aurisina permise a Portaluppi di realizzare una struttura dai volumi potenti e definiti, un percorso cerimoniale che fungeva da elemento ordinatore dello spazio. La versatilità della pietra si manifestò nella capacità di creare un contrasto materico netto ma elegante con gli elementi storici del palazzo, un approccio distintivo dello stile dell’architetto. Lo scalone non fu quindi un semplice elemento di collegamento, ma l’espressione di un preciso programma architettonico, volto ad affermare la nuova funzione dell’edificio.
Lo scalone d’onore di Palazzo Castani rimane quindi una testimonianza esemplare dell’approccio progettuale di Piero Portaluppi. Dimostra come la scelta di un materiale di alta qualità come la Pietra di Aurisina non sia solo un dettaglio costruttivo, ma l’elemento fondamentale attraverso cui la visione di un architetto si traduce in una forma costruita, durevole e carica di significato.
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La versatilità della Pietra di Aurisina si manifestò pienamente nel suo duplice impiego: da un lato, come elemento costruttivo capace di dare forma a volumi potenti e durevoli; dall’altro, come materia per raffinate opere decorative, sia interne che esterne. L’apice di questa maestria tecnica e artistica si raggiunse nella realizzazione delle straordinarie sculture monolitiche, figure allegoriche che adornano il coronamento dell’edificio. Ognuna di queste opere, del peso di oltre 200 quintali, fu scolpita da un unico, gigantesco blocco di Pietra di Aurisina. Questa impresa fu una straordinaria dimostrazione non solo dell’abilità degli scultori, ma anche della qualità eccezionale dei blocchi estratti, la cui integrità strutturale permise una lavorazione di tale complessa e ardita concezione.
				            
				            
				            
In questo contesto, la Pietra di Aurisina dimostra la sua straordinaria versatilità, adattandosi da un linguaggio di monumentale potenza a uno di raffinata ed elegante modernità. La villa è un capolavoro del Razionalismo italiano, caratterizzato da volumi puri, linee geometriche nette e un’attenta ricerca di dialogo tra spazi interni e luce. All’interno di questa visione, la scelta di un materiale lapideo come la Pietra di Aurisina, fornita dalla Cava Romana, fu un atto progettuale volto a conferire agli ambienti un senso di lusso sobrio e di perenne qualità.
				            
In un’epoca di profondo rinnovamento stilistico, che prediligeva volumi puri e superfici nette, la scelta del materiale per il rivestimento esterno divenne un atto progettuale fondamentale. Per questo imponente edificio, la scelta ricadde sul Marmo di Aurisina proveniente dalla Cava Romana, un materiale apprezzato per le sue eccezionali caratteristiche di durezza, compattezza e resistenza. L’architetto Melis de Villa comprese che questo litotipo era l’ideale per tradurre la purezza geometrica del disegno razionalista in una forma costruita solida e destinata a durare nel tempo.
				            